Il regolamento UE sulla deforestazione: implicazioni per il settore alimentare e delle bevande
Un passo verso la sostenibilità globale
Il Regolamento UE sulla Deforestazione, noto come EUDR (Regolamento UE 2023/1115), rappresenta una svolta decisiva nella lotta contro il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità. Entrato in vigore il 29 giugno 2023, questo provvedimento ambizioso si propone di garantire che i prodotti consumati in Europa non contribuiscano alla distruzione delle foreste globali. L’Unione Europea, pur rappresentando solo il 5,5% della popolazione mondiale, è responsabile del 15% della deforestazione legata al commercio internazionale, secondo un rapporto di Bruegel. Inserito nel quadro del Green Deal, l’EUDR si concentra su sette materie prime chiave – bestiame, cacao, caffè, olio di palma, gomma, soia e legno – e i loro derivati, come cioccolato, mobili, carta e pneumatici. L’obiettivo è ridurre le emissioni di gas serra di almeno 32 milioni di tonnellate metriche all’anno e proteggere la biodiversità, rendendo le catene di approvvigionamento più trasparenti e sostenibili.
Obblighi e scadenze per le imprese
Le aziende che operano nel mercato europeo, siano esse operatori (chi introduce i prodotti nell’UE o li esporta) o commercianti (chi li distribuisce nella catena di approvvigionamento), devono rispettare obblighi rigorosi. A partire dal 30 dicembre 2025 per le grandi imprese e dal 30 giugno 2026 per le piccole e microimprese, sarà necessario dimostrare che i prodotti non provengono da terreni deforestati o degradati dopo il 31 dicembre 2020 e che rispettano le leggi del paese di produzione, incluse quelle sui diritti umani e ambientali. Questo richiede un sistema di due diligence che prevede la raccolta di informazioni dettagliate, come le coordinate di geolocalizzazione dei terreni di produzione, la valutazione del rischio di non conformità e, se necessario, misure come audit indipendenti o documentazione aggiuntiva. Le aziende devono caricare una dichiarazione di due diligence su un sistema informativo centralizzato gestito dalla Commissione Europea, assumendosi la piena responsabilità della conformità. Le sanzioni per chi non rispetta il regolamento possono arrivare fino al 4% del fatturato annuo, un incentivo significativo per adeguarsi.
Il peso sul settore del cacao
L’Europa è il principale importatore mondiale di cacao, assorbendo circa il 56% delle importazioni globali di fave, secondo Swift Geospatial. Paesi come Costa d’Avorio e Ghana, che forniscono oltre il 70% del cacao mondiale, sono al centro di questa transizione. Negli ultimi 30 anni, il 65% delle foreste pluviali del Ghana e il 90% di quelle della Costa d’Avorio sono stati distrutti, spesso per l’espansione delle piantagioni di cacao. L’EUDR richiede una tracciabilità completa dalla fattoria al mercato, una sfida enorme per i piccoli agricoltori che spesso mancano di accesso a tecnologie come il GPS o di risorse per la documentazione legale. In Costa d’Avorio, ad esempio, il cacao esportato verso l’UE sostiene quasi un quinto della popolazione, ma molti agricoltori non sono ancora consapevoli del regolamento, secondo TraceX Tech. Tuttavia, aziende come Luker Chocolate stanno dimostrando che investire in catene di approvvigionamento prive di deforestazione può rafforzare la competitività, rispondendo alla crescente domanda di cioccolato etico e certificato, come quello Rainforest Alliance.
Le sfide del settore del caffè
Anche il settore del caffè è profondamente influenzato. L’UE rappresenta circa il 20% delle importazioni globali di caffè, prodotto principalmente da 25 milioni di piccoli agricoltori in paesi come Brasile, Vietnam, Colombia, Indonesia ed Etiopia. La deforestazione legata al caffè è stimata in circa 100.000 ettari di foresta persi all’anno a livello globale, secondo Daily Coffee News. L’EUDR richiede agli importatori di dimostrare che il caffè non proviene da terreni deforestati, un compito complesso in regioni dove dominano i piccoli produttori. In Etiopia, ad esempio, le esportazioni di caffè verso l’UE sono diminuite a causa delle difficoltà di conformità, con una riduzione del 26,9% delle scorte europee tra giugno e ottobre 2023, secondo l’International Coffee Organization. Tuttavia, il regolamento può spingere verso una maggiore sostenibilità. Paesi come Brasile e Costa Rica, con sistemi di tracciabilità avanzati, potrebbero guadagnare quote di mercato, mentre certificazioni come Fairtrade offrono un percorso per la conformità, rispondendo alle esigenze del 56% dei consumatori europei che, secondo Coffee Intelligence, considerano la sostenibilità un fattore importante.
L’impatto sul settore del legno
Il settore del legno, che comprende prodotti come mobili, carta e imballaggi, affronta sfide simili. L’UE importa legno da paesi come Indonesia, Malesia e Brasile, ma anche Canada e Stati Uniti potrebbero beneficiare di un aumento della domanda grazie all’EUDR, secondo Wood Central. La tracciabilità è complessa a causa delle intricate catene di approvvigionamento globali, e l’American Forest & Paper Association ha evidenziato che i requisiti di geolocalizzazione potrebbero rappresentare barriere tecniche al commercio. Tuttavia, certificazioni come FSC (Forest Stewardship Council), allineate ai requisiti di legalità e sostenibilità dell’EUDR, possono semplificare la conformità. In Europa, la coltivazione di piantagioni di pioppo, come suggerito da Propopulus, offre una fonte di legno locale e sostenibile, riducendo la dipendenza da importazioni ad alto rischio e promuovendo l’economia circolare.
Costi e cambiamenti nella catena di approvvigionamento
L’implementazione dell’EUDR comporta costi aggiuntivi, principalmente per sistemi di tracciabilità, audit e certificazioni. Un rapporto di Profundo stima che questi costi rappresentino in media lo 0,1% del fatturato annuo per le grandi aziende e lo 0,17% per le PMI. Per aziende come Barry Callebaut nel settore del cioccolato, l’impatto è stimato allo 0,05% del fatturato, ma per le PMI con margini più stretti, l’investimento iniziale può essere significativo. Questi costi potrebbero tradursi in lievi aumenti di prezzo per i consumatori, con incrementi stimati dello 0,018% per il caffè, 0,066% per la carne e 0,007% per il cioccolato. Tuttavia, l’industria teme che i costi reali possano essere più elevati, specialmente per catene di approvvigionamento complesse. L’EUDR potrebbe anche ridisegnare le catene globali, spingendo gli importatori a preferire fornitori in paesi con bassi rischi di deforestazione o sistemi di tracciabilità avanzati, rischiando di escludere i piccoli produttori.
Opportunità per un futuro sostenibile
Nonostante le sfide, l’EUDR apre opportunità significative. La conformità può rispondere alla crescente domanda di prodotti etici, con il 73% dei consumatori europei che evitano marchi legati alla deforestazione, secondo il World Economic Forum. Aziende che adottano certificazioni come FSC o Rainforest Alliance possono ottenere un vantaggio competitivo, mentre tecnologie come blockchain e monitoraggio satellitare, come quelle utilizzate da ICAM per mappare 26.000 lotti di cacao, possono migliorare la tracciabilità e aprire nuovi mercati. Queste innovazioni non solo garantiscono la conformità, ma rafforzano anche la resilienza delle catene di approvvigionamento.
Supporto alle PMI
Le piccole e microimprese, che rappresentano il 90% degli operatori coinvolti, affrontano ostacoli significativi a causa di risorse limitate. L’EUDR prevede misure di supporto, come scadenze estese fino al 30 giugno 2026 e obblighi semplificati, che esentano le PMI commercianti dalla due diligence completa se già effettuata a monte. Per prepararsi, le PMI possono utilizzare risorse come il factsheet della Commissione Europea, collaborare con associazioni di settore come la European Coffee Federation e investire in soluzioni tecnologiche accessibili, come il portale di osapiens. Le partnership con fornitori e clienti possono aiutare a condividere i costi e le responsabilità della conformità.
Un equilibrio tra sfide e opportunità
Il Regolamento UE sulla Deforestazione è un passo fondamentale verso un consumo più responsabile, ma richiede un equilibrio tra rigore normativo e supporto agli attori più vulnerabili, come i piccoli produttori e le PMI. Le aziende che sapranno adattarsi, sfruttando certificazioni e innovazioni tecnologiche, non solo eviteranno sanzioni, ma potranno rafforzare la loro posizione in un mercato sempre più orientato alla sostenibilità. Il successo dell’EUDR dipenderà dalla capacità dell’UE di fornire strumenti e risorse adeguati per garantire un’implementazione equa ed efficace.
Link URL
- https://environment.ec.europa.eu/topics/forests/deforestation/regulation-deforestation-free-products_en
- https://www.whitecase.com/insight-alert/10-key-things-you-still-need-know-about-new-eu-deforestation-regulation
- https://profundo.nl/projects/analysis-of-eudr-compliance-costs-
- https://www.cbi.eu/market-information/cocoa/what-demand
- https://www.euronews.com/green/2025/05/22/cocoa-coffee-and-wheat-the-eu-food-imports-threatened-by-biodiversity-and-climate-crises
- https://www.reuters.com/markets/commodities/coffee-firms-turning-away-africa-eu-deforestation-law-looms-2023-12-19/
- https://woodcentral.com.au/eudr-to-impact-every-part-of-the-timber-supply-chain-new-study/
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